Il vero culto alla Parola di Dio chiede che la si ascolti quotidianamente, la si mediti nella preghiera, ci si ispiri nella vita. In tal modo ogni gesto sarebbe eco del ricordo di quanto ricevuto e tramandato, attualizzazione e memoria di Gesù Cristo, l’unico Signore. Egli nell’offerta della sua vita per noi sulla croce e nell’evento gioioso della Risurrezione chiama ciascuno dei suoi discepoli ad imitarlo per essere segno della fedeltà del Padre e strumento dello Spirito.

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Pertanto la Parola occupa un posto centrale nella vita dei credenti in Cristo: è la via privilegiata per conoscere Dio e il suo volere, per dialogare con Lui ed incontrarlo nella sua irriducibile alterità. La sacra liturgia ci insegna questa strada. Tra le varie attenzioni che concede alla Parola di Dio, essa ricopre anche i libri liturgici di quel rispetto e di quella riverenza che si devono accordare alla Parola che essi ci trasmettono.

Scriveva a tal riguardo il vescovo Luciano Monari alla sua Chiesa bresciana nella lettera pastorale per l’anno 2008-2009:
«Si tratta, anzitutto, di ‘celebrare’; non semplicemente di leggere un brano della Bibbia, ma di accogliere con stupore, gioia, riconoscenza, docilità, fede, la parola che al Signore piace inviarci. La liturgia della parola è un evento, qualcosa che succede; […] L’essenziale è che appaia quello che avviene: il Signore ha convocato la sua comunità e instaura con essa un dialogo di comunione e di amore. […]

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Dobbiamo, infine, ricordare il valore di tutti gli elementi che vogliono esprimere l’importanza di quanto sta avvenendo. La cura dell’ambone, anzitutto. […] Secondo: il libro. La tradizione della Chiesa conosce i lezionari e gli evangeliari: libri fatti con particolare cura, che manifestano anche esternamente il valore della parola che contengono. Dobbiamo valorizzare questo elemento, piccolo, esterno, ma prezioso. Mai quindi, si legga da un foglietto volante. La scelta del libro da cui leggere sarebbe irrilevante se si trattasse di trasmettere il contenuto intellettuale di un testo di letteratura o di filosofia. Ma non è questo che avviene nella liturgia della parola. Quella che viene annunciata è la parola di Dio e il lettore che l’annuncia è, in quel momento, ‘bocca di Dio’. La qualità del libro da cui si legge serve a richiamare questa dimensione.»

(Luciano Monari Vescovo di Brescia, La Parola di Dio nella vita della comunità cristiana,
lettera pastorale per l’anno 2008-2009, Brescia 2008, pp. 48-49; 57-59).

Animati da questi sentimenti abbiamo voluto dare alle stampe questo testo per la liturgia, nella speranza che l’onore che tributiamo attraverso questo libro alla Parola di vita, il Figlio Gesù Cristo, animi la nostra fede e quella di ogni uomo e donna.

Angelo Bezzi lo fa con la bellezza dell’arte. Ricrea così l’armonia persa del creato, perché manifesti nella pluralità dei materiali utilizzati l’unico mistero nascosto in ogni cosa, il centro della Rivelazione, il volto stesso di Dio: la morte e la risurrezione del Figlio. Fedeli alla tradizione, anche questo nostro testo è racchiuso tra questi due modi indisgiungibili con cui gustiamo in maniera sublime l’amore di Dio per noi. Come luce e ombra danno spessore alla vita, al mondo, così la morte e la vita infinita del Cristo di Dio ci conducono al cuore della sua persona: nel mezzo della stessa Trinità.

 

Ogni opera cerca di dirlo in un modo unico e sempre diverso. Così preghiamo perché ciascuna comunità che si radunerà attorno a questo libro per ascoltarne le parole di vita trovi modi sempre nuovi per vivere e annunciare ogni giorno l’unico Vangelo: Gesù, il Signore nostro.

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Rilegato a mano in pelle naturale
Tiratura limitata
Dimensione: 42 x 32 x 5 cm

Sulle due coperte mosaici che rappresentano il mistero della morte
e della risurrezione
con ampia possibilità di scelta.

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Testo continuo dei Vangeli nella versione ufficiale  CEI del 2008.
A margine le indicazioni per la liturgia festiva e feriale

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